Pubblicato nella sezione Approfondimenti http://www.centropsicologipalermo.it/corpo-celato-riflessioni-cliniche-sui-ragazzi-ritirati/
Era il 2000 quando uscì “Thomas in Love”, un film che affronta la storia di un ragazzo di 32 anni terrorizzato dal mondo e dalla possibilità di entrare in contatto con le persone che vi abitano. Thomas, quindi, sceglie di ripiegare nel mondo protetto della sua casa, intrattenendo relazioni esclusivamente di carattere virtuale.
Nel film non c’è mai la possibilità di scrutare o intravedere il volto di Thomas: per certi versi è come se il regista Pierre Paul Renders avesse colto un aspetto centrale della psicopatologia della postmodernità, caratterizzata dall’uso del corpo (manipolato, celato, aggredito) come mezzo per esprimere il proprio disagio. Nel caso di Thomas, così come per tanti ragazzi ritirati socialmente che soffrono nascondendosi nella propria stanza e rifugiandosi in un mondo popolato da un immaginario incomprensibile ai più, il corpo deve essere sottratto al contatto, al tatto, alla relazione. Il corpo è un traditore perché svela emozioni che vorrebbero rimanessero nascoste e diventa fonte di vergogna.
Crea il tuo sito web con Webador